24 ottobre sciopero generale contro ogni forma di razzismo
Hanno dichiarato guerra ai migranti. È in corso una ondata di razzismo a cui si affianca anche il razzismo di Stato dietro cui si cerca di nascondere il fallimento politico, economico e sociale.
“L’avvio della maxi retata europea denominata Mos Maiorum con evidenti connotati di apartheid nei confronti dei migranti, voluta dal governo Renzi, insieme all’ondata di atteggiamenti e dichiarazioni razziste, rappresentano il disperato tentativo per nascondere un fallimento politico, economico e sociale” dichiara Soumahoro Aboubakar dell’esecutivo nazionale USB e portavoce della Coalizione Internazionale Sans-papiers, migranti e rifugiati (CISPM)
"I responsabili morali e politici di questa campagna di odio dovranno assumersi le conseguenze che potranno scaturire nel tessuto sociale e lavorativo. Vorrei inoltre ricordare – continua Soumahoro – l’onda del razzismo di stato e di gruppi neo-fascisti in Grecia nata propria nel mezzo della crisi economica che né i migranti né i lavoratori e le famiglie hanno causato”.
“è in atto una pericolosa campagna che mira a fare dei migranti i capri espiatori di una crisi nata proprio dalle politiche economiche della Banca Centrale Europea, dell’Unione Europea e con la complicità dei vari governi che si chiamino Prodi, D’Alema, Berlusconi, Monti, Letta ed oggi Renzi - attacca Soumahoro – Una crisi che continua a bruciare il presente e il futuro di famiglie, lavoratori, giovani, studenti, pensionati e intere generazioni a prescindere dal colore della pelle o dalla provenienza geografica”
“Come organizzazione non resteremo a guardare questa caccia al migrante che allude ad una guerra tra poveri. Siamo convinti che soltanto una presa di coscienza da parte dei lavoratori, dei disoccupati, dei precari e dei cittadini consentirà di respingere questa vergognosa campagna razzista e rilanciare le vere questioni di un lavoro dignitoso, del reddito, della casa e dei servizi. Per noi il percorso inizia il 24 ottobre con lo sciopero generale” conclude il dirigente sindacale