A San Ferdinando la marcia silenziosa dei braccianti nel nome di Becky Moses
I braccianti superstiti dell’incendio nella tendopoli di San Ferdinando costato la vita a Becky Moses hanno dato vita questa mattina a una lunga marcia silenziosa partita dai resti carbonizzati della baraccopoli con destinazione il municipio di San Ferdinando.
Organizzati dal Coordinamento lavoratori agricoli Usb della Piana di Gioia Tauro, i braccianti si sono incamminati innalzando cartelli con le scritte "Schiavi mai", "Basta discriminazioni, residenze per tutti" e "Le nostre vite più in alto dei vostri profitti", per dire basta alla promesse mancate delle amministrazioni pubbliche a tutti i livelli e basta alle terrificanti condizioni di sfruttamento, degrado e miseria in cui da un decennio sono costretti a vivere i lavoratori agricoli della Piana.
Alla marcia, svoltasi sotto le bandiere di Usb, hanno dato la loro adesione Sos Rosarno, Legambiente Reggio Calabria e l’Associazione 14 luglio di Nicotera. Tra i lavoratori anche il sindaco di Cinquefrondi, Michele Conia, con la fascia tricolore.
A San Ferdinando i manifestanti hanno chiesto di incontrare i rappresentanti della Prefettura di Reggio Calabria, il commissario straordinario per l'area di San Ferdinando, Andrea Polichetti, e il sindaco Andrea Tripodi, per ottenere verità e giustizia anche nel nome di Becky Moses.
Unione Sindacale di Base
Leggi anche:
USB: verità e giustizia per Becky Moses, uccisa a 26 anni dall’ennesimo incendio a San Ferdinando. Lunedì 29 marcia dei braccianti