ACCORDO PENSIONI: IMMIGRATI ANCORA DISCRIMINATI
Lavoratori immigrati e Contributi Previdenziali: l’accordo tra Governo, Cgil, Cisl e Uil non risparmia i lavoratori immigrati
Il “Protocollo su previdenza, lavoro e competitività “ presentato dal governo colpisce i lavoratori immigrati. Tale accordo propone di siglare convenzioni tra l’Italia ed il paese di provenienza del lavoratore immigrato, il tutto subordinato ad eventuale modifica del Testo Unico sull’immigrazione
“quanto proposto dal governo, è un ennesima truffa alle pensioni dei cittadini immigrati” commenta cosi Aboubakar Soumahoro, della RdB-CUB Immigrazione.
“Oggi la legge Bossi – Fini ingiustamente prevede, che in caso di rimpatrio, il lavoratore immigrato possa godere della pensione, a condizione di aver compiuto i 65 anni di età - continua Soumahoro – cioè oltre l’età lavorativa consentita in Italia”
“L’insieme di queste condizioni rappresentano in se è una discriminazione, nonché un ingiustizia sociale ai danni di milioni di cittadini immigrati”.
“Daremmo battaglia contro questo accordo, rilanciando la proposta del riscatto immediato dei contributi versati durante il periodo lavorativo trascorso in Italia – conclude Soumahoro – la proposta del governo, non deve essere quella di sottoscrivere convenzioni simili, ma bensì abrogare la norma vergognosa che blocca la restituzione dei contributi a milioni di immigrati fino al compimento dei 65 anni di età”
RdB/CUB Immigrati
Roma, 26 luglio 2007