appello corteo 17 dicembre

Torino -

La situazione drammatica che si è venuta a creare in Italia con gli arrivi delle persone fuggite dalla guerra in Libia (guerra voluta e sostenuta dai principali Paesi europei Italia inclusa) continua a rendere evidente l'incapacità della politica di dare risposte reali ai bisogni di chi fugge dalle guerre, dalla fame in cerca di un futuro e di una vita degna.

"L'emergenza Lampedusa", creata ad arte e gestita di conseguenza da (l’ex) Ministro Maroni e dalla sua cricca, della scorsa primavera  ha fatto sì che moltissimi richiedenti asilo si trovino sparpagliati un po' ovunque sul territorio nazionale.

Da mesi e mesi persone provenienti da Costa d’Avorio, Somalia, Sudan, Tunisia, Egitto, Eritrea, Etiopia, Mali, Ghana, Burkina Faso, Nigeria, sono stipati come merce in “centri di accoglienza” in attesa che le Commissioni Territoriali valutino le singole storie, in attesa che la burocrazia dica loro se hanno il “permesso” di immaginare una vita o se invece respingerli e condannarli di fatto ad una vita nella “clandestinità”.

E molto c'è da dire su questi centri in Piemonte e in giro per l’Italia, su come funzionano e su come vivono le persone in essi ospitate!

Queste strutture, una diversa dall'altra perché così vuole l'emergenza, sono luoghi di contraddizioni, di veri e propri drammi, nei quali si stanno consumando nella solitudine e nell’indifferenza, la negazione di diritti basilari, come quello di poter accedere a un degno sistema di accoglienza e di tutela dei richiedenti asilo.

Oltre questo esiste poi per molti il rischio di ricevere dalla commissione un rifiuto alla domanda di asilo. Questo perché in tanti sono arrivati in Italia la primavera scorsa in fuga dalla Libia bombardata dagli aerei della NATO e delle potenze europee, ma sono originari di Paesi non inseriti nelle liste per la protezione internazionale: un rifiuto farebbe immediatamente precipitare centinaia di persone in condizione di clandestinità.

Tutto questo mentre nel frattempo sulle loro vite si crea la speculazione del business dell’accoglienza. Tutto questo mentre migliaia di persone sono letteralmente “parcheggiate” nelle strutture di accoglienza con la maggior parte degli appuntamenti in commissione a partire dalla primavera prossima!

Crediamo che questa situazione, figlia per l'ennesima volta della logica dell'emergenza non sia dignitosa per chi la sta vivendo e non sia accettabile per chi crede che accoglienza e solidarietà siano concetti e pratiche fondanti del nostro vivere assieme. Crediamo che quando si creano e gestiscono situazioni come quella dei richiedenti asilo in termini emergenziali le prima cose che saltano sono il rispetto dei diritti e della dignità delle persone.

Possiamo immaginare quali saranno gli scenari futuri. Dobbiamo attrezzarci fin da ora per rimettere diritti e dignità come punti imprescindibili per chi arriva in Italia.

Per questo proponiamo a tutti e tutte di incontrarci tra richiedenti asilo, migranti, attivist*, operatrici e operatori, ec…

 

SABATO 17 DICEMBRE Ore 10.00

ASSEMBLEA PUBBLICA 

PRESSO C.S.O.A GABRIO - TORINO

(VIA REVELLO, 3)

 

Promuovono: Collettivo Immigrati Auto-organizzati– CSOA Gabrio – Coordinamento USB Migranti Torino - USB Torino – Movimento Richiedenti asilo