Campagna contro Crisi e razzismo
I lavoratori immigrati tra crisi economica e razzismo di stato
Secondo il Rapporto di primavera della Commissione di Bruxelles, la disoccupazione in Italia salirà all'8,8% nel 2009 e al 9,4% nel 2010 mentre già raddoppia il ricorso alla cassa integrazione.
Gli effetti devastanti di questa crisi colpiscono tutti i lavoratori, attraverso la perdita del lavoro, della casa, dei mutui, l’impossibilità di mandare i propri figli a scuola, l’impossibilità per i precari di effettuare perfino la spesa quotidiana, ma per i cittadini immigrati le conseguenze diventano veramente drammatiche
I lavoratori immigrati risultano più penalizzati della crisi, perché oltre a perdere il lavoro, perdono anche il permesso di soggiorno: perché la validità del permesso è subordinata al contratto di lavoro come stabilito da l’infame legge Bossi-Fini, col rischio quindi di finire in un Centro di Identificazione e Espulsione (CIE).
In questo contesto il governo Berlusconi, invece di attuare politiche efficaci per contrastare la crisi, eliminare il precariato, ha stabilito che l’ unica emergenza in Italia riguarda la sicurezza, additando i cittadini immigrati con il permesso di soggiorno e quelli senza come persone destinate potenzialmente al crimine e alla delinquenza.
Le norme del Pacchetto sicurezza rendono impossibile la vita a chi viene in Italia nella speranza di un qualche futuro migliore, a donne e uomini che ogni giorno popolano i cantieri edili di questo paese, che vengono sfruttati in nero in tanti posti di lavoro, che curano i familiari e le case di tanti italiani, ai quali saranno negati i diritti più elementari, dalla cura delle malattie all’istruzione per figli, arrivando a negare l’iscrizione all’anagrafe per i nati da immigrati irregolari.
Le misure del governo stanno trasformando questo paese in uno dei più reazionari e razzisti d’ Europa: ronde, tentativi di trasformare i presidi ed i medici in spie, aumento dei tempi di permanenza nei CIE, che si assommano al licenziamento dei precari della Pubblica Amministrazione, alle privatizzazioni dei servizi pubblici, alla chiusura di fabbriche e aziende.
Noi cittadini e lavoratori immigrati ed italiani invitiamo a tutti alla mobilitazione, per combattere sia il precariato e la disoccupazione che per porre un freno a questa deriva xenofoba che oggi è diventata un modello di amministrazione a livello nazionale e locale.
per la rottura netta del legame tra il permesso di soggiorno e il contratto di lavoro;
Allungamento a un anno dei permessi per attesa occupazione, considerata la crisi occupazionale che va di pari passo con l’aggravarsi della crisi economica;
Eliminazione del certificato di idoneità alloggiativa per la Carta di Soggiorno;
Convertibilità dei permessi di lavoro stagionali in permessi di soggiorno ordinari;
Estensione dell’indennità di malattia ai lavoratori domestici;
Regolarizzazione dei cittadini immigrati presenti in Italia e per chi denuncia situazioni di lavoro in nero;
Cassa integrazione almeno all’80% del salario per tutti i lavoratori/trici, precari compresi, continuità del reddito per i lavoratori “atipici”, con mantenimento del permesso di soggiorno per gli immigrati/e;
IL CALENDARIO
PISA : Venerdi18 Giugno alle ore 18.00 Presidio informativo in P.ZZA del CARMINE
TORINO: Martedì 30 giugno dalle ore 7.30 Presidio con volantinaggio davanti la Stazione di Porta Nuova
BORGOMANERO (Novara): Sabato 4 luglio ore 16.00 in Corso Roma 136 Incontro pubblico
VICENZA: Domenica 28 giugno ore 15 Presidio di fronte alla Questura di Vicenza in Via Mazzini
VERONA: Sabato 4 luglio ore 15.00 Manifestazione cittadina da Stazione Porta Nuova
BARI: in attesa di comunicazione.
NAPOLI: in attesa di comunicazione.
ROMA: in attesa di comunicazione
GENOVA: in attesa di comunicazione