Conetta, USB: nessuna strumentalizzazione, difendiamo la dignità e i diritti dei profughi

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A sorpresa la vicenda dei profughi di Conetta porta sul banco degli imputati l’Unione Sindacale di Base rea secondo la diocesi di Padova di strumentalizzare, quando non addirittura di sobillare, i richiedenti asilo ammassati da anni come bestie nella ex base militare Silvestri. Respingiamo con fermezza l’accusa e ne approfittiamo per fare chiarezza su una vicenda simbolo delle vergognose politiche di accoglienza italiane.

L’USB è intervenuta a Conetta nel tardo pomeriggio di martedì 14 novembre, quando i profughi a decine avevano già lasciato dal mattino il cosiddetto centro di accoglienza, esasperati da una situazione di vera e propria sofferenza fisica e mentale, come testimoniano i certificati rilasciati dalla ASL con diagnosi di sindrome paranoide da sovraffollamento.

Aldo Romaro, del coordinamento USB di Padova, li ha raggiunti alle 18 e ha marciato insieme a loro fino a un parcheggio per camion, dove hanno trascorso la notte al gelo.

Il giorno dopo la marcia è ripresa fino a Codevigo, dove i profughi hanno trovato accoglienza a tarda notte nelle strutture parrocchiali.

Giovedì 16 la marcia è ripartita tra mille difficoltà, finché a sera le centinaia di richiedenti asilo hanno trovato un tetto in alcune strutture messe a disposizione dalla diocesi di Venezia.

Solo il quarto giorno è suonata la sveglia al ministero dell’Interno e i profughi sono stati ricollocati in nuove strutture temporanee. Alcune delle quali rivelatesi però ancora peggiori dell’ex base di Conetta.

In tutto questo USB si è fatta in quattro, grazie ai militanti arrivati dal Veneto e dall’Emilia, per fornire assistenza e generi di conforto ai profughi in marcia.

Se questo si chiama “sobillare” o “strumentalizzare”, le stesse categorie potrebbero essere applicate alle strutture parrocchiali che invece meritoriamente hanno sopperito all’assenza dello Stato. Uno Stato che promette risposte entro tre mesi ai richiedenti asilo lasciando invece passare anni, che i profughi devono trascorrere in centri disumani.

USB non sobilla, né strumentalizza: affianca gli ultimi nelle loro legittime rivendicazioni e difende la dignità di chi non ha abbastanza voce per farsi ascoltare.


Unione Sindacale di Base