Da Cona a Venezia: la polizia blocca i migranti in marcia per la dignità
L’ Unione Sindacale di Base denuncia ancora una volta la situazione dei rifugiati di Cona. Lunedì è iniziata una protesta contro le condizioni disumane in cui sono costretti a vivere.
Sono passati ormai due anni da quando USB aveva denunciato le situazioni di sovraffollamento e mancanza d’igiene del campo, alle quali si sono aggiunti i tempi dilatati per le procedure e l’aumento dei rifiuti alle domande d’asilo sul territorio veneto. Quello che sta succedendo oggi è frutto di una politica d’accoglienza che non funziona.
Questo campo ospita in 8 tendoni da sagra oltre 1300 richiedenti asilo, e già in passato ci sono state manifestazioni di protesta con la richiesta di chiuderlo. Lunedì sera si è manifestato ancora in presenza del viceprefetto di Venezia.
Le sue rassicurazioni non sono state giudicate credibili dagli asilanti che chiedono la chiusura del campo e il trasferimento in strutture in cui si possa vivere dignitosamente.
Quindi martedì mattina 300 asilanti hanno raccolto le loro poche cose e dato vita a una marcia per la dignità in direzione di Venezia.
Ieri sera dopo 18 kilometri sono arrivati a Santa Margherita, una frazione di Codevigo, dove hanno dormito in un paio di pullman messi a disposizione dalla prefettura, ma anche per terra, al fredd,o in circa una centinaio.
La marcia per la dignità è ripartita questa mattina ma è stata quasi subito bloccata dalla polizia vicino a Codevigo.
Serve solidarietà concreta. Usb denuncia il modo in cui le autorità stano affrontando là vicenda e offre tutta la sua solidarietà ai rifugiati chiedendo una soluzione ragionevole della vicenda.
Unione Sindacale di Base