Decreto Minniti - Orlando: La legge NON è uguale per tutti!
Giovedì 20 aprile alle ore 18 in Via Bovio 48 Pisa (circolo agorà)
Assemblea pubblica di informazione e denuncia di un decreto che sancisce
L’APARTHEID CONTRO I MIGRANTI E LO STATO DI POLIZIA NEL PAESE
Interverranno
Patrick Konde di USB Migranti – Federazione del Sociale
Carlo Guglielmi – avvocato del Forum Diritti Lavoro
Alioune Gueye Usb Migranti Livorno
Dan Don Charles USB Migranti Pisa
Exploit Pisa
Cinzia Della Porta USB Pisa
ll decreto Minniti – Orlando, cancella per i migranti un principio d'uguaglianza garantito dall’Art. 3 della Costituzione, già ampiamente violato da governi, giunte regionali e comunali attraverso leggi come la Turco-Napolitano, il decreto Renzi - Lupi e la Bossi-Fini.
Trasforma gli operatori sociali dei centri di accoglienza in poliziotti
Da poteri di polizia ai Sindaci, che potranno imporre lavoro gratuito ai migranti e DASPO a tutti coloro che protestano per la mancanza di diritti sociali come trasporti, salute, casa, servizi.
Un decreto che per i migranti significherà introdurre la “disuguaglianza” delle persone anche nei procedimenti giudiziali in base alla diversa provenienza geografica delle persone, negando ai soli profughi il diritto di ricorrere ai vari gradi di giudizi finora previsti dall'ordinamento giudiziario.
Cosi dopo 67 anni dall'istituzione dell'apartheid in Sud-Africa, l'Italia rischia di rispolverare i sintomi di una delle forme di quella “separazione”, già avvenuto con la ghettizzazione dei braccianti nelle campagne e con il legame tra permesso di soggiorno e contratto di lavoro, che Nelson Mandela e tanti altri hanno combattuto per anni.
Si tratta di un processo di razzializzazione della popolazione in base a criteri che comprendono e vanno anche oltre la dimensione materialista relativa al PROFITTO.
L'esplosione della povertà di massa e la sua concentrazione sono il generalizzarsi degli effetti di politiche nazionali e dell’Unione Europea che non si limitano più ai migranti o ai profughi., ma che coinvolgono milioni di lavoratori, pensionati, giovani, indotti dalla propaganda a vedere nei più deboli un capro espiatorio.
È compito nostro contrastare questo processo, a partire da una profonda riflessione, a una conseguente presa di coscienza e predisposizione alla lotta.