La denuncia delle Nazioni Unite: grazie ai finanziamenti dell’Unione Europea, la schiavitù dei migranti africani è diventata un business redditizio in Libia

Torino -

Il 27 marzo 2023 le Nazioni Unite hanno pubblicato i risultati di un’indagine durata tre anni, confermando che la detenzione arbitraria, l’omicidio, lo stupro, la riduzione in schiavitù, la schiavitù sessuale, le esecuzioni extragiudiziali e le sparizioni forzate sono diventate una pratica diffusa in Libia. Una nazione un tempo prospera che è stata immersa più di un decennio fa nella guerra civile dopo un intervento militare della NATO finalizzato al cambio di regime.

Mentre i crimini contro l’umanità sono diffusi in tutto il Paese, il rapporto si concentra sulla difficile situazione dei migranti e critica l’Unione Europea per aver permesso al governo di unità nazionale con sede a Tripoli di commettere abusi contro gli africani che chiedono asilo in Europa.

Sostenendo finanziariamente la Guardia costiera libica e la Direzione libica per la lotta contro la migrazione illegale (DCIM), l’Unione Europea si è resa complice di crimini contro l’umanità.

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