Lavoratori migranti, basta discriminazioni! Un paese democratico riconosce le proprie leggi: in Italia non è così. 18 maggio assemblea delle comunità migranti, ore 10:00, Intifada

Roma -

Il comportamento delle istituzioni italiane nei confronti dei lavoratori e delle lavoratrici migranti è caratterizzato dal non riconoscere le leggi che esso stesso emana.

Nel 2020 la Ministra Bellanova presentava una Sanatoria che doveva permettere la regolarizzazione di centinaia di migliaia di lavoratori stranieri in alcuni settori lavorativi: ebbene sono ancora decine di migliaia le persone che ad oggi, nel 2024, non sono ancora state regolarizzate.

I permessi di soggiorno che dovrebbero essere rilasciati entro 60 giorni, vengono dati con ritardi di mesi ed in alcuni casi oltre ad un anno di distanza. Questa condizione lascia il lavoratore straniero in una situazione indefinita, non irregolare per la questura e quindi non può essere espellibile, ma non regolare per ottenere tessere sanitarie, accessi bancari e postepay, non può ottenere la residenza, affittare una casa ed inoltre incontra difficoltà anche nell’inserimento lavorativo.

La situazione è poi peggiorata con il decreto Cutro del 2023, governo Meloni, che ha cancellato il riconoscimento della protezione speciale e ha bloccato le conversioni di tali permessi in quelli per lavoro subordinato.

Per quanto riguarda le richieste di asilo sono stati aggiunti Paesi alla lista di quelli considerati sicuri, con la conseguenza che molti cittadini stranieri scappati dai propri paesi per persecuzione politica, razziale, religiosa o sessuale sono oggi a rischio di essere rimandati nelle mani di chi li ha costretti a fuggire.

I posti nei centri di accoglienza straordinari per richiedenti asilo e rifugiati sono insufficienti, le condizioni al loro interno in pieno sovraffollamento, sono ritenute inaccettabili dai residenti, ridotti a dormitori in cui vi è assenza di assistenza, cibo scadente, condizioni igieniche precarie

Questa è oggi la situazione dei lavoratori migranti giunti sul nostro territorio ed ai quali non viene data risposta.

Per questo abbiamo deciso di rompere il silenzio e di riportare sotto i riflettori pubblici le condizioni invivibili in cui sono lasciati dallo stato italiano.

Il 18 maggio dalle ore 10.00 all’INTIFADA, via Casalbruciato, assemblea cittadina delle comunità migranti costruiamo un grande momento pubblico per riportare alla luce del sole le innumerevoli mancanze del Governo italiano.

  • Abolizione della Legge Bossi Fini
  • Permesso di soggiorno per tutti e subito
  • Possibilità immediata di conversione dei permessi di soggiorni per protezione speciale in permessi di soggiorno per lavoro subordinato.
  • Parità di trattamento lavorativo per i lavoratori stranieri.
  • Rispetto dei termini di legge per i centri di accoglienza.
  • Immediato accesso all’assistenza sanitaria a tutti i cittadini stranieri.
  • Immediato accesso ai conti postali e bancari anche con la sola ricevuta di richiesta del permesso di soggiorno.

 

Intervengono:
Le comunità migranti
Arturo Salerni, Progetto Diritti
Michela Arricale, CRED
Emilio Banchetti, Potere al Popolo