Migliaia di migranti in piazza a Roma per dire no al Decreto Cutro. Ora costruiamo la piattaforma rivendicativa

Roma -

Più di 4.000 persone hanno partecipato alla manifestazione indetta da USB e Movimento migranti e rifugiati di Napoli, con l’adesione di centinaia di associazioni, comunità migranti, comitati, per rilanciare con la campagna nazionale “Non sulla nostra pelle” la piattaforma del mondo migrante in Italia.

Oltre 40 gli interventi di lavoratrici e lavoratori migranti al microfono della manifestazione, protestando contro il Decreto Cutro che comporterà l'abrogazione della protezione speciale ricacciando migliaia e migliaia di lavoratori nell'irregolarità, nel ricatto e nello sfruttamento lavorativo, in una condizione di totale indeterminatezza per tutti i residenti stranieri in Italia.

Un decreto razzista e discriminatorio, inaccettabile in un paese civile e democratico.

La manifestazione di venerdì ha dato voce a tutte le comunità migranti presenti. Tutte hanno ribadito l'importanza del mondo migrante per lo sviluppo del tessuto produttivo italiano, ma anche di essere stanche di venire trattate come un problema emergenziale, alla luce del fatto che la stragrande maggioranza dei migranti presenti in Italia è qui da oltre dieci anni.

La manifestazione si è conclusa a via dei Fori Imperiali con l’impegno a moltiplicare sui territori la necessità di confronto e discussione tra le comunità migranti, ribadendo la volontà di mantenere il protagonismo delle comunità e lo stretto legame con il mondo del lavoro.

Per questo si prospetta la convocazione, nelle prossime settimane, di una assemblea nazionale per rafforzare e ampliare la partecipazione organizzata e per costruire una piattaforma rivendicativa.

Gli attivisti migranti presenti nell’USB e nelle varie associazioni presenti hanno dimostrato di non aver bisogno di inconcludenti interlocuzioni politiche: l’unica interlocuzione è con il Governo.

Nel corso della mattinata c’era stato un incontro al ministero dell'Interno con il vicecapo di gabinetto Lapolla, in cui una delegazione di USB, Movimento Rifugiati e Migranti e rappresentanti delle comunità di varie città italiane hanno rappresentato le difficoltà concrete e quotidiane che migliaia e migliaia di persone si trovano ad affrontare quando devono confermare la propria esistenza di cittadini lavoratori in Italia.

Abbiamo denunciato la truffa/farsa della sanatoria Bellanova, che dopo 3 anni ancora vede decine di migliaia di lavoratrici e lavoratori appesi in una condizione di precarietà.

Abbiamo denunciato la carenza di organico nelle questure e  negli uffici immigrazioni, incapaci di riuscire a dare risposta alle decine e decine di migliaia di domande che sono causate proprio dalla difficile interpretazione e applicazione dei vari decreti che si sono succeduti negli ultimi 20 anni sulla questione migrazione, che ribadiamo non essere un’emergenza ma un problema di integrazione.

Abbiamo denunciato anche il possibile spreco di denaro pubblico nei progetti presentati al Tavolo del Caporalato, poiché in assenza di regolarizzazione di tutte le lavoratrici e di tutti lavoratori migranti, il risultato sarà di spostare da un luogo ad un altro gli insediamenti abusivi ed informali.

Abbiamo sottolineato chiaramente la necessità di aprire un Tavolo tecnico permanente per risolvere questioni specifiche che, soprattutto nelle grandi città, potrebbero trovare soluzioni di buon senso.

Dalla prossima settimana chiederemo un nuovo appuntamento con il Ministero dell’Interno.

USB Migranti