Regolarizzazione farsa, una truffa da 100 milioni: il 29 aprile i lavoratori migranti chiedono giustizia davanti alle prefetture
Dopo nove mesi dall’entrata in vigore del decreto Bellanova e dopo tre mesi dall’approvazione del decreto Lamorgese, centinaia di migliaia di lavoratori che hanno presentato la documentazione richiesta sono ancora irregolari. Una legge del dicembre 2020, che permette la ripresentazione delle domande di permesso di soggiorno, rimane ancora oggi inosservata e inapplicata dagli organi dello Stato. Ne chiediamo l’applicazione a livello nazionale.
In base alla sanatoria/truffa del 2020, 207.542 lavoratori hanno versato per la maggior parte di tasca propria gli oltre 600 euro spettanti ai datori di lavoro, ma non hanno a tutt’oggi ricevuto alcuna chiamata da parte del Ministero degli Interni. Oltre cento milioni di euro versati allo Stato senza risultato.
Alle lavoratrici domestiche, ai braccianti, ai lavoratori della logistica, del commercio, della ristorazione, a tutti i lavoratori migranti che hanno fatto domanda di regolarizzazione, lo Stato continua a chiedere di pagare i contributi INPS ma non ha ancora aperto gli uffici per dar loro una risposta.
Questa mancata regolarizzazione mantiene sotto ricatto migliaia di lavoratori, impossibilitati a far valere i propri diritti sul posto di lavoro, ed impedisce di rivolgersi al sistema sanitario in una fase così drammatica a causa della pandemia. Questa condizione favorisce il mancato rispetto di ogni forma di sicurezza sul lavoro e il riproporsi di tragedie, con decine di lavoratori stranieri morti per andare al lavoro con mezzi insicuri o nelle proprie dimore di fortuna.
Non c’è più tempo per aspettare.
Un vasto cartello di associazioni, comitati, gruppi spontanei e comunità, si sta organizzando per fare pressione su governo e parlamento per ridare dignità e rispetto a tutti i lavoratori migranti. È importante fare il massimo sforzo per costruire un percorso unitario che porti a moltiplicare le iniziative e a realizzare una grande iniziativa nazionale.
Il 29 aprile giornata di protesta davanti alle prefetture
per l’immediata applicazione dei decreti legge 34 e 130
REGOLARIZZAZIONE SUBITO
Unione Sindacale di Base
20-4-2021