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Bologna -

In Italia più di 2,7 milioni di stranieri: minorenni quintuplicati in 10 anni
I dati dell’ISTAT (11/04/2007)

La presenza straniera in Italia si dimostra stabile e radicata. Lo confermano i dati dell’ISTAT aggiornati al 1° gennaio 2006: 2.767.964 gli stranieri regolari presenti nel Paese, circa 100.000 in più rispetto al numero degli stranieri residenti (iscritti alle anagrafi comunali) che risultano essere 2.670.514 alla stessa data. In 10 anni la popolazione straniera è aumentata di poco meno di due milioni di persone: a crescere soprattutto il numero dei minorenni, quasi quintuplicati dal 1996, grazie ai numerosi nati in Italia da genitori stranieri (oltre 285.000 tra il 1996 ed il 2005) e ai ragazzi arrivati a seguito di ricongiungimenti familiari. Sono quasi 586 i minori fino a 17 anni presenti nel Paese, il 21,2% della popolazione straniera. Cresce anche l’importanza delle classi di età "adulte", da 40 a 54 anni, passate dal 17,3% al 21,5%, in parte per l’invecchiamento degli immigrati giunti in Italia negli anni Novanta, in parte per i nuovi arrivi proprio in queste classi di età. Gli immigrati di età compresa fra i 18 e i 39 anni continuano a rappresentare oltre la metà degli stranieri (51,8% nel 2006), pur aumentando in misura più contenuta rispetto al resto della popolazione; gli over60 invece sono appena il 3,1% degli stranieri regolarmente presenti in Italia.

Crescono i permessi per ricongiungimento familiare

Sono 2.286.024 gli stranieri presenti in Italia con un regolare permesso di soggiorno, circa 40.000 in più rispetto all’anno precedente e quasi 60.000 in più rispetto al 1° gennaio 2004. Si tratta di "aumenti modesti" dopo la regolarizzazione di quasi 650.000 posizioni lavorative del 2002; nel corso del 2004 e del 2005, infatti, sono oltre 100.000 stranieri non hanno superato la fase del primo rinnovo del permesso, "un numero elevato - spiega l’ISTAT - ma percentualmente non molto diverso da quello rilevato per le due precedenti regolarizzazioni". Diminuiscono i permessi per lavoro rispetto al 2004 mentre aumentano quelli per i ricongiungimenti familiari. Cresce il numero delle donne che ne beneficia (+ 6%), mentre la componente maschile è in diminuzione seppure più contenuta (-0,6%).
In forte espansione Ucraina e Ecuador

Rumeni, albanesi e marocchini sono i tre gruppi che si contendono il primato di presenza. Tra le donne risultano più numerose le rumene, tra gli uomini i cittadini del Marocco. Con oltre 100.000 presenze, seguono i cittadini dell’Ucraina, "comunità di recente immigrazione emersa con la regolarizzazione", in cui prevalgono di gran lunga le donne. La comunità cinese, con 114.165 permessi di soggiorno, è invece caratterizzata dalla presenza di nuclei familiari. Filippine, Senegal, Tunisia, Marocco e Perù tra i Paesi di più antica immigrazione, con oltre 10 anni di presenza nel Paese. Presenze da oltre cinque anni Albania, Cina, Serbia Montenegro e l’Egitto: nel complesso sono circa 700.000 gli stranieri regolari che hanno il diritto al permesso di soggiorno per soggiornanti di lungo periodo, cioè a tempo indeterminato. Tra i gruppi nazionali di recente immigrazione e in forte espansione emergono l’Ucraina e l’Ecuador, che pur avendo usufruito in maniera rilevante dell’ultima regolarizzazione, hanno sofferto più di altri del mancato rinnovo del titolo di soggiorno per lavoro (diminuzione del -12% permessi per lavoro nel biennio 2004-2005  per l’Ucraina e  circa -19% per l’Ecuador). Contemporaneamente, si sono attivati consistenti nuovi flussi regolari di ingressi per ricongiungimento familiare (rispettivamente, +116% e +87% rispetto al 2004).  Le regolarizzazioni, infatti, hanno come effetto indiretto quello di accrescere il numero di coloro che possono avvalersi della facoltà di richiamare in Italia i propri familiari, come si osserva anche per la Romania, ormai una delle comunità più numerose: significative quote di irregolari rumeni erano emerse già in occasione della precedente regolarizzazione, per poi presentare un incremento ancora più consistente con la regolarizzazione dell’anno 2002. Peraltro, la contenuta flessione dei permessi di lavoro rispetto al 1° gennaio 2004 (-4,2%), lascia presumere un discreto livello di tenuta dei permessi di sanatoria. 
Nel Nord Est 10% in più di permessi

Il numero di permessi è inferiore rispetto al 2004 nel Centro (-4,6%), ma soprattutto nel Sud (-14,6%) e nelle Isole (-13,3%), mentre nelle regioni settentrionali i titolari di permesso di soggiorno aumentano, in misura contenuta nel Nord Ovest (+5,6%), notevolmente nel Nord Est (+16,4%). In particolare, l’ISTAT segnala la diminuzione dei permessi per lavoro nel Mezzogiorno (-23% in media), soprattutto in Campania, Puglia, Calabria e Sicilia. I permessi per lavoro diminuiscono anche nel Centro (-9,7%) e, seppure in piccola misura, nel Nord Ovest (-2,4%). Il bilancio è invece positivo per circa 38.000 permessi nel Nord Est (+10,3%), che in questo modo si conferma come l’area più attrattiva del Paese. Le regioni del Nord, inoltre, sono quelle dove è maggiore la crescita dei permessi per motivi di famiglia, fenomeno ormai stabilizzato nel tempo: l’aumento medio nelle regioni settentrionali nei due anni considerati è del 33%. A livello provinciale il numero dei permessi di soggiorno decresce in sole quattro province: Torino, Biella, Milano e specialmente Genova, che perde circa 7000 permessi di soggiorno rispetto al 1° gennaio 2004. Le province del Nord Est, fatta eccezione per Trieste, registrano invece variazioni dovunque positive, con aumenti più contenuti in particolare per Gorizia, Reggio Emilia e Bologna. Nell’Italia centrale, le quattro province marchigiane (in minor misura Macerata) sembrano manifestare comportamenti simili alle province del Nord Est, mentre flessioni significative si registrano per Firenze, Roma, Latina e Frosinone, da attribuire in primo luogo alla caduta sensibile dei permessi per lavoro e a un incremento dei permessi per famiglia inferiore alla media nazionale. Nelle province meridionali il calo è generalizzato, con le eccezioni di Pescara e Campobasso che continuano ad attrarre flussi regolari dall’estero. Diminuiscono i permessi di soggiorno in Sicilia, mentre la Sardegna mostra caratteristiche peculiari rispetto al resto del Mezzogiorno: anche se numericamente piuttosto ridotta, la presenza straniera mostra una certa dinamicità positiva, con un seppur lieve incremento anche negli anni successivi alla regolarizzazione, ad eccezione della provincia di Sassari.

Fonte: Redattore sociale, 11/04/2007