Sfruttate dalla coop dei rifiuti Lavoratrici nigeriane in lotta

La Ideal Service, aderente alla Lega delle cooperative, ha aperto le procedure di mobilità per alcune operaie. Ieri sciopero delle immigrate

Roma -

28 marzo 2007 - Il Manifesto

Sfruttate dalla coop dei rifiuti Lavoratrici nigeriane in lotta
La Ideal Service, aderente alla Lega delle cooperative, ha aperto le procedure di mobilità per alcune operaie. Ieri sciopero delle immigrate
di Orsola Casagrande

Venezia - Trattiamo rifiuti ma siamo trattati peggio dei rifiuti. Con questo slogan una ventina di lavoratrici, per lo più nigeriane, ieri mattina hanno volantinato davanti alla sede della Lega cooperative di Marghera. Sono le lavoratrici della Ideal Service, cooperativa che si occupa di riciclaggio di rifiuti solidi urbani. L'azienda (che ha 6 stabilimenti, di cui 4 in Friuli Venezia Giulia e 2 in Veneto, 600 dipendenti totali) ha improvvisamente annunciato di voler aprire la procedura di mobilità per 10 dipendenti dello stabilimento di Ballò di Mirano. Lo stesso colpito, nel 2004, da una vicenda analoga. Allora l'azienda aveva cercato di licenziare 12 dipendenti addette alla selezione, ma l'intervento dell'associazione difesa lavoratori (federata ai Cobas) era riuscito a sventare il danno, dopo una vertenza durata a lungo, con molte ore di sciopero, manifestazioni e un coinvolgimento totale delle lavoratrici, quasi tutte migranti.
Anche ieri al presidio erano in tante. Donne migranti che lavorano all'Ideal Service anche da 5 o 6 anni. E che oggi rischiano di trovarsi in mezzo alla strada. Per l'Adl anche in questo caso l'azienda non ha motivo per chiedere la mobilità. «La previsione fatta da Ideal Service - dice Gianni Boetto - di un peggioramento della situazione dal punto di vista della produzione non è suffragata dai fatti. Inoltre va detto che l'impianto attuale della selezione, per funzionare, ha bisogno di undici persone per turno, quindi 22 per due turni. Attualmente vi lavorano venticinque persone. Non ci pare un numero ulteriormente comprimibile».
Quella di ieri era un'iniziativa per sensibilizzare la Lega delle cooperative di cui l'Ideal Service fa parte. Una responsabile della Lega ha incontrato le lavoratrici. Per molte donne questo lavoro significa non solo uno stipendio, per quanto basso, ma anche la possibilità di avere rinnovato il permesso di soggiorno. Dicono le giovani nigeriane che il lavoro in fabbrica è «molto pesante. Non è certo un bel lavoro. Molte di noi sono in questa cooperativa da 5 anni ma continuano ad essere trattate a pesci in faccia». Tutte concordano nel sottolineare che «c'è una disparità di trattamento evidente tra noi e i dipendenti italiani. Noi siamo sempre le ultime». Le lavoratrici lamentano anche la scarsa solidarietà dei colleghi di lavoro italiani. «Pensano - dice una delle più anziane - che non verranno mai toccati. Ma l'azienda non guarda in faccia nessuno». Molte delle lavoratrici che ieri hanno fatto lo sciopero erano già state coinvolte nella vicenda del 2004. L'azienda voleva spostare 11 lavoratrici (tutte nigeriane) negli altri stabilimenti del gruppo (distanti anche 15 chilometri), con contratti non più full ma part time. Ma la loro risposta ha evitato il peggio.